29 gennaio 2008

Luis Sepulveda solidarizza con gli studenti de La Sapienza

Lo scrittore cileno Luis Sepulveda, autore di romanzi come "il vecchio che leggeva romanzi d’amore" e "Patagonia express", ha appoggiato le proteste degli studenti e dei professori dell'Universita' romana La Sapienza contro la visita del papa, scrivendo da Gijon (città delle Asturie, in Spagna) un articolo pubblicato sull’edizione cilena di "Le monde diplomatique". L’articolo può essere letto in lingua originale a questo indirizzo:
http://www.lemondediplomatique.cl/Eppur-si-muove.html

Ecco la traduzione dallo spagnolo:


EPPUR SI MUOVE (in italiano nel testo)

Si sa che gli anziani hanno regressioni mentali che li portano, talvolta, ai tempi più felici, pieni e
intensi della loro vita. Qualcosa del genere deve essere successo a Ratzinger quando ha affermato che all’epoca di Galileo la chiesa fu più fedele alla ragione che lo stesso Galileo.

Talvolta torna ai felici anni da inquisitore, durante i quali infierì, per esempio, contro i difensori della Teologia della Liberazione, quel puro esercizio della ragione che diceva di mettersi accanto ai poveri.
Oppure, peggio ancora, è possibile che le sue regressioni mentali lo riportino ai tempi della Gioventù Hitleriana, quando la ragione del cattolicesimo accettava e dava per buona la fandonia su cui si basa il nazismo: " da dio al re, dal re al popolo e dal popolo al fuhrer."

L’Università di Roma, in un’ impeccabile dimostrazione della forza che può e deve avere la società civile e laica, ha obbligato il Vaticano a sospendere una visita papale inesplicabile, perché se esiste al mondo un luogo che deve rimanere libero da fandonie, dogmi e superstizioni, questo è la Università.
[…]
L’esempio di ciò che è successo a Roma dovrebbe aprire la strada a una serie di risposte a domande che da molto tempo stanno nell’aria e che però, o per calcoli elettorali o per un abbassare la testa politicamente corretto, non si pronunciano a voce alta.

Alcune di queste domande a cui non si dà risposta sono: "fino a quando possiamo tollerare che orde di superstiziosi offendano la dignità delle donne attaccando le cliniche nelle quali si pratica l’aborto e che compiono con scrupolosità legale l’esercizio di un diritto?
E fino a quando permetteremo che un miserabile con la sottana si permetta di paragonare l’omosessualità con la pedofilia?
E fino a quando tollereremo che il clero si autodefinisca paladino dei Diritti Umani e affermi che il laicismo, essenza della democrazia, li mette in pericolo?"
Non possiamo concedere autorità e non possiamo permettere che si dia tanto ascolto, quando si parla di sesso, a persone che hanno rinunciato ad esso e che vedono esso unicamente come funzione riproduttiva.
Non possiamo permettere che i Diritti Umani siano invocati da coloro che non solo chiusero gli occhi quando essi venivano violati, ma che li aprirono molto bene per vedere il male che facevano i criminali, e per ottenere da essi una ricompensa in cambio del silenzio.

Questo fece la Chiesa cattolica nella Spagna di Franco, questo fece Pio XII durante il nazismo, così fece la Chiesa cattolica benedicendo i bombardamenti in Vietnam, questo fu il comportamento della Chiesa cattolica argentina, quando assolveva i torturatori prima e durante la "missione purificatrice" nelle carceri segrete.

Con il suo esempio, l’ Università di Roma ci dice che la difesa dello Stato aconfessionale e laico torna d essere un compito urgente, perché il laicismo è l’ultima cosa che ci rimane per preservare questa erie di conquiste che si chiamano Diritti Umani e Libertà.

IL costante indebolimento dello Stato, che a causa della globalizzazione e della conseguente politicizzazione dell’economia va cedendo funzioni (per questo si fanno le privatizzazioni) a imprese ultinazionali che non tollerano né morale né etica perché il loro unico fine è il lucro, lascia la società ndifesa e in mano alla superstizione. Non è casuale il delirio di Ratzinger nel disprezzare la ragione di Galileo. E non lo è stato neanche la ua partecipazione in videoconferenza al primo atto della campagna elettorale della destra spagnola, rganizzato dai vescovi. Niente di quello che fa la chiesa cattolica, questa gigantesca multinazionale on sede nel Vaticano, banche incluse, connessioni mafiose incluse, è casuale, e non obbedisce certo aspirazioni divine.

Il clero sa bene che l’approfondimento delle libertà della società, la conquista dei diritti civili, la
crescita dell’educazione basata sui valori e non sulle tradizioni folcloristiche, dà come frutto società itelligenti, curiose, capaci di accettare il futuro come una sfida collettiva e non come una fatalità. Ratzinger e il Vaticano potranno condannare i giovani dell’Università di Roma, (già l’ha fatto il pusillanime Prodi a modo suo), le donne che abortiscono esercitando il loro diritto a essere padrone del proprio corpo, i ragazzi che studiano educazione alla cittadinanza, i giudici che sposano fra loro persone dello stesso sesso, gli scienziati che fanno ricerca con le cellule madri, ma è evidente che, proprio come disse Galileo: eppur si muove.

Luis Sepúlveda
Gijón, 16 de enero de 2008

(traduzione di L. Pasqualini)

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