22 giugno 2006

Viaggio al centro della Terra

La grotta dei cristalli (Messico)
Sembra di essere stati catapultati in una favola di Jules Verne e invece è la pura realtà! E’ la natura, che ancora una volta ci mostra una sua meraviglia, un suo miracolo: una foresta di cristalli di gesso purissimo (selenite), i più grandi del pianeta, di dimensioni fino a dodici metri di lunghezza e due di diametro, purissimi, sono stati trovati in una grotta del Messico.
Ci troviamo nello Stato di Chihuahua, nel Messico settentrionale, in un paesino minerario a 1500 metri sul livello del mare chiamato Naica, nome che significa “luogo ombreggia-to” per via dell’ombra che la Sierra proietta nel deserto circostante.
E’ famosa per le sue miniere ricche di piombo, argento e zinco, sfruttate fin dalla fine del 1800.
Già nei primi del ‘900 durante la costruzione di una miniera era stata scoperta nella zona una grotta (grotta delle spade) con cristalli di selenite grandi fino a due metri, ma l’incontrollato sfruttamento minerario l’ha privata dei migliori pezzi modificandone il microclima e danneggiandola irrimediabilmente. La grotta dei cristalli, dove sono stati trovati i pezzi di dimensioni più consistenti (parte di un vero e proprio geode), è stata scoperta anch’essa per caso, durante gli scavi di un tunnel di comunicazione in una miniera a 300 metri di profondità, nell’aprile del 2000. Gli enormi cristalli scoperti, unici al mondo,
sono cristalli di selenite (letteralmente “pietra di Luna”) nome che veniva dato alla forma più pura e bianca
del gesso (solfato di calcio idrato CaSO4*H2O).

MA COME SI SONO FORMATE TALI IMMENSE STRUTTURE?
Per raggiungere le eccezionali dimensioni raggiunte a Naica devono essere intervenute condizioni chimico-fisiche particolari e rarissime, su cui cercheranno di indagare le future spedizioni. Nel frattempo però sono già disponibili alcuni dati:
la loro formazione è avvenuta in ambiente sommerso, quando la grotta era al di sotto del livello della falda acquifera locale.
Va detto che ci troviamo all’interno di montagne calcaree formatesi 200 milioni di anni fa e nelle quali si sono sviluppati numerosi reticoli di grotte e cunicoli. Essi erano attraversati da acque termali con temperature fino a 52°C , sature di solfuri (probabilmente il calore è dovuto a un corpo intrusivo posto a circa due chilometri di profondità); i macro-cristalli si sono accresciuti sott’acqua, in punti di contatto tra le acque termali e le acque fredde esterne, infiltratesi in profondità attraverso spaccature del terreno.
L’acqua termale e quella fredda non hanno potuto miscelarsi per via della diversa densità, e sulla superficie che le separava è avvenuta la diffusione dell’Ossigeno che ha portato all’ossidazione degli ioni solfuro in solfato e alla conseguente precipitazione di gesso. Per migliaia di anni ci sono state le giuste condizioni per
il deposito di tale minerale, finché il sito non è stato svuotato per via dei lavori minerari, che hanno causato l’abbassamento della falda freatica.

IL PROGETTO
Nel gennaio 2006 l’associazione di esplorazioni geografiche “La Venta”, con un team di ricercatori e speleologi che vanno dai biologi ai fisici ai geologi e ai medici, ha ottenuto dalla concessionaria della miniera la possibilità di fare ricerche multi disciplinari nei prossimi tre anni.
La maggiore difficoltà sarà quella della permanenza all’interno della grotta,
dove le temperature arrivano quasi a 50° e il tasso d’umidità
è del 100%. A tale scopo sono state progettate tute condizionate che permetteranno una resistenza fino a due ore, e dei respiratori che raffred-deranno l’aria prima del suo arrivo ai polmoni.

La prima grande spedizione è prevista nel dicembre del 2006, e avrà l’obiettivo di rispondere a questi quesiti: come, perché e quando si sono formati tali macro cristalli? C’è vita in questo ambiente limite? Se si, ha avuto un ruolo nella crescita dei cristalli? I cristalli sono ancora stabili in questo ambiente che l’uomo ha modificato?
Come si comporta il corpo umano in un simile ambiente?
E infine, come conservare questa meraviglia?
(pensate che per mantenere la miniera “asciutta” vengono pompati 1000 l d’acqua al secondo…cosa succederà quando la miniera avrà esaurito le sue risorse “utili”?

-Giulia Guidobaldi-

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